Grande delusione per Marchionne in America

Brutta bruttissima notizia per Marchionne:  i dipendenti di Fca negli Stati Uniti bocciano il nuovo contratto di lavoro. Il 65% dei lavoratori aderenti al United Auto Workers, infatti, ha respinto l’intesa raggiunta fra Fca e il sindacato. La particolarità consiste nel fatto che questa è la prima volta in 30 anni che un accordo preliminare sul contratto di lavoro viene rifiutato dai membri del Uaw.

La bocciatura rappresenta una sconfitta per il presidente del Uaw, Dennis Williams, da molti ritenuto un possibile “alleato” di Sergio Marchionne nella più grande partita delle alleanze. Williams dovrà scegliere, quindi, se tornare al tavolo delle trattative con Fca, se proclamare uno sciopero o, infine, se interrompere le trattative mentre il sindacato andrà al tavolo con General Motors o Ford. Le altre due sorelle di Detroit avevano osservato l’accordo raggiunto da William e Sergio Marchionne con forti perplessità, giudicandolo «troppo ricco».

Il no per Marchionne costituisce un nuovo problema in attesa dell’initial public offering di Ferrari e dopo il riconoscimento di «apparenti discrepanze» nella comunicazione alle autorità americani dei dati sui reclami per incidenti che hanno generato morti o feriti. Per questo motivo Fca corre il rischio di vedersi inflitta una nuova sanzione, dopo quella da 105 milioni di dollari per le mancanze nei richiami di veicoli, compresi i modelli più vecchi di Jeep.

Com’era prevedibile, esulta per il processo di voto americano il segretario della FIOM, Landini. «È un esempio di democrazia sindacale e industriale da imitare, visto che in Italia non è mai stato possibile permettere a tutti i dipendenti di potere votare sull’accordo che li riguarda senza ricatti» dichiara Landini. Paradossalmente il no dei lavoratori giunge in contemporanea di un dato molto positivo: le vendite negli Stati Uniti di Fca, infatti, fanno segnare un aumento in settembre del 14%, con il 66mo mese consecutivo di crescita. Fca si dice «delusa» dal risultato su un accordo che pensava fosse un «compromesso equo», in grado di centrare un doppio obiettivo. Da un alto rilasciare un riconoscimento e un premio all’impegno dei dipendenti, e dall’altro lato la possibilità di rimanere competitiva. «La natura ciclica dell’industria automobilistica richiede che venga riconosciuto il bisogno di premiare i dipendenti durante i periodi di prosperità, ma anche il bisogno di tutelarsi da inevitabili contrazioni del mercato. Questo accordo centrava tutti e due gli obiettivi» dichiara Fca, evidenziando che i «ricordi dell’esperienza del 2009 sono ancora vivi nella memoria di molti di noi a Fca. Questi ricordi rafforzano la risolutezza della leadership di Fca a non lasciare che tali eventi si ripetano». Fca garantisce che proseguirà ad «assumere decisioni sulla base degli obiettivi industriali, siamo impazienti di continuare il dialogo con il Uaw».