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Il mondo dei motori con super Bagnaia, ma non solo: parla Paolo Beltramo

Si avvicina la fine anno ed è quindi tempo di bilanci. Nello sport uno dei protagonisti del 2022 è sicuramente Pecco Bagnaia che ha riportato il Mondiale della MotoGP in Italia dopo tredici anni e primo italiano a vincere con la Ducati dai tempi di Agostini, che si impose proprio cinquant’anni fa. Per conoscere i segreti di questa stagione, ma anche le previsioni sulla prossima, ho pensato di interpellare Paolo Beltramo, giornalista che per molti anni ha lavorato per Sky sport e Mediaset e che ha curato “Il nostro Sic”, un libro che vale la pena di leggere, su Marco Simoncelli, il suo pilota preferito fuori dalla pista dove per lui c’era però (quasi) solo Rossi

Ma siccome da cosa nasce cosa, come non fare un accenno a due mondiali che hanno lasciato l’amaro in bocca agli sportivi italiani? Ferrari e Nazionale di calcio hanno deluso, ma torneranno a vincere!

Paolo Beltramo insieme a Marco Simoncelli (ph motori news24)

A inizio anno aveva previsto la vittoria di Bagnaia?

Dopo la fine della stagione scorsa, con quattro vittorie nelle ultime sei gare, mi sembrava fosse cresciuto. Quest’anno ha avuto una prima parte di stagione sotto le attese a causa della moto acerba, e infatti Bastianini andava meglio di lui. Poi, quando hanno risolto i problemi, ha vinto sette gare che sono veramente tante. Era abbastanza evidente, si intuiva che la Ducati sarebbe riuscita a fare una moto fantastica, infatti hanno vinto tutto e Bagnaia era il loro leader.

Quando è stato il momento decisivo?

Paradossalmente proprio quando era indietro di 91 punti, perché non sentiva più la pressione esterna, ma è stato molto bravo a non lasciarsi andare e a continuare a crederci. In Ducati, inoltre,  hanno avvertito che gli avversari erano in crisi, mentre Pecco prendeva sempre più confidenza con la moto. Bagnaia è un pilota abbastanza razionale, ma la cosa fondamentale è la voglia che non è mai venuta meno e sentire non svanire il sogno. A ciò, aggiungiamo che Honda è stata un disastro e Suzuki ha annunciato il ritiro…

Bagnaia esulta (www.dazn.it)

Bagnaia e la Ducati possono aprire un ciclo?

Lui è bravissimo, ma deve dimostrare di essere un campione in grado proprio di aprire un ciclo, comunque ritengo ne abbia le caratteristiche; certamente deve avere anche la moto e la squadra. Quanto alla Ducati, l’anno prossimo correrà con un attacco a due punte, considerando Bastianini che però potrebbe anche rappresentare uno stimolo in più per Bagnaia. Noto comunque che è più importante la tecnologia europea, mentre vedo i giapponesi in crisi: la Honda ha vinto pochissimo e anche la Yamaha è in trend negativo.

Quindi sarà proprio Bastianini a contendergli maggiormente il titolo nel 2023 o anche altri?

Se crescono davvero, possono farlo anche Bezzecchi e Marini, mentre non credo molto in Zarco, ma vedo bene l’Aprilia, anche perché ha preso Oliveira. Ritengo sarà un mondiale divertente e aperto, come al solito, anche se Ducati e Bagnaia partono da favoriti.

Passando alla F1, ritiene che la Ferrari faccia bene a sostituire Binotto?

Non so quanto sia davvero essenziale quel ruolo. In Ferraric’è molta politica, è sempre sotto i riflettori, è un lavoro difficile che hanno fatto bene personaggi tosti. Ci vuole uno che riesca a tenere uniti i vari reparti, direi che serva un  sistema quasi dittatoriale, come si vede in Mercedes e Red Bull, dove è chiaro che comandano rispettivamente Wolff e Horner.

Mattia Binotto, team principal della Ferrari (ilmessaggero.it)

Pensa che la Ferrari l’anno prossimo riuscirà a competere per il mondiale fino alla fine?

Direi che quest’anno le è mancata la crescita indispensabile, mentre credo che i piloti siano molto buoni, sicuramente una bella coppia, anche se si dovrà decidere su chi puntare. Stesso problema in Mercedes, perché Russell sta crescendo. Tornando alle rosse,  tutti dicono Leclerc che in effetti è fortissimo, ma Sainz mi è sembrato in crescita, dopo un po’ di gare… Siccome la gestione dei piloti diventa importante, dovranno sceglier e poi fare giochi di squadra, anche se a me non piacciono.

Carlos Sainz e Charles Leclerc, i due piloti della Ferrari dal 2021 (motorsport.com)

Cosa pensi di questi Mondiali?

Li sto seguendo molto: tifo Brasile, perché sono stato varie volte in quello Stato e penso che loro e la Francia siano i più forti. Quanto alle polemiche sul Paese che li ospita, ritengo non si dovessero assegnare al Qatar, ma bisognava pensarci all’epoca, perché trovo sia abbastanza disgustoso disputarli in un Paese così poco rispettoso dei diritti umani. Ricordo, per esempio, che per costruire gli stadi, ufficialmente sono morti più di seimilacinquecento persone che potrebbero, però, anche essere molti di più. Forse si è pensato che fosse un modo per portare i qatarioti ad essere più moderni, parlando dei problemi che hanno, ma io rimango convinto che andrebbero fatti in Nazioni che hanno una tradizione calcistica solida oppure avrebbero potuto distribuirli nel Qatar e  in altri Stati vicini, come successe quando li assegnarono a Corea del Sud e Giappone.

Uno degli stadi dei Mondiali in Qatar (sportmediaset.it)

Grazie molte a Paolo Beltramo per la disponibilità dimostrata nel rispondere a tutte le domande e nel farlo in modo direi davvero esaustivo e non banale.